DANTEDI – il nostro Virgilio
L’opera più famosa di Dante Alighieri è la “Divina Commedia”. Conosciuta a livello mondiale, affronta temi che dopo oltre 700 anni risultano ancora attuali e che fungono da spunto di riflessione. Infatti, le tematiche trattate dall’autore si riferiscono a diversi ambiti sui quali ci si interroga sin dai tempi più antichi e che toccano la vita di ogni individuo, come la politica, l’amore, e tanti altri.
« Mentre ch’i’ rovinava in basso loco,
dinanzi agli occhi mi si fu offerto
chi per lungo silenzio parea fioco.
Quando vidi costui nel gran diserto,
«Miserere di me,» gridai a lui,
«qual che tu sii, od ombra od omo certo!»
(Inferno, Canto I)
In questo breve passo del primo canto, Dante ci racconta di come nella più totale disperazione sia riuscito a trovare una figura umana, Virgilio, a cui chiedere aiuto. Sarà lo stesso poeta latino a guidarlo fino alle porte del Paradiso, sostenendolo e aiutandolo in ogni suo momento di incertezza. Al giorno d’oggi, nel bel mezzo di una pandemia, ci viene negata la felicità da un nemico invisibile, e ancor più di prima alcuni di noi si ritrovano in una selva oscura, piena di solitudine e di sentimenti cupi. Come ogni uomo del XXI secolo, presi dall’orgoglio e dalla paura di essere giudicati, proviamo a risolvere tutti i nostri problemi da soli senza accorgerci che le nostre energie, in alcuni casi, non ci sono sufficienti a scalare il colle pieno di avversità. Così come Dante anche noi dobbiamo cercare il nostro Virgilio, dobbiamo mettere da parte la nostra fierezza e andare in cerca di un punto di riferimento, una persona che ci aiuti nelle nostre difficoltà e che ci dia sicurezza nei momenti più difficili. Grazie a lui saremo in grado di risalire il nostro colle, ritrovando finalmente la nostra pace interiore.
Alex Richard Naghi IV Liceo Scientifico