DANTEDI – ricordati di me
La Divina Commedia è considerata un classico. Dante attraverso essa parla di situazioni e sentimenti sempre attuali, in grado di commuovere anche gli uomini contemporanei che si immedesimano in storie scritte 700 anni fa.
Dante nella sua opera tratta di argomenti di vario genere e gli stessi sono analizzati sotto angolature diverse: sapere filosofico e teologico, potere temporale e spirituale, l’amore (quello di di Paolo e Francesca ..) e il femminicidio, e così oltre. Questi temi infatti non sono esclusivamente contemporanei, anzi, affondano le loro radici molto lontano nel tempo.
“«Deh, quando tu sarai tornato al mondo,
e riposato de la lunga via»,
seguitò ‘l terzo spirito al secondo,
«ricorditi di me, che son la Pia:
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che ‘nnanellata pria
disposando m’avea con la sua gemma».”
(Purg.V.,130-136)
In queste terzine Pia de’ Tolomei si presenta a Dante e, unendosi alle altre anime del Purgatorio, gli chiede di ricordarsi di lei <<quando sarà tornato al mondo>> perché, per ascendere in Paradiso, l’anima ha bisogno di preghiere compiute da persone ancora in vita, ma nessuno prega per lei. La sua storia è avvolta nel mistero: probabilmente venne uccisa dal marito, forse per un tradimento o per motivi politici. Proprio questa incertezza, la mancanza di preghiere per la sua anima e di un’accusa verso l’assassino (appena accennata negli ultimi due versi), ci fa capire i progressi che sono stati compiuti negli anni. Infatti oggi il femminicidio non è più un tabù, ma un reato che viene contrastato e punito. Forse Dante, inserendo la figura di Pia de’ Tolomei all’interno della Divina Commedia , intendeva pronunciare una sottile denuncia verso l’accaduto e il silenzio che lo circondava, dimostrando ancora una volta quanto fosse all’avanguardia per il tempo, e quanto lo sia ancora oggi.
Sacchi Gabriele IV Liceo Scientifico