Viaggiare è ripartire
Noi viviamo in un’epoca quasi completamente digitale, la tecnologia sta, pian piano, sostituendo ogni cosa, ma per quanto efficace e precisa possa essere non potrà mai prendere il posto di tutto ciò che ci circonda. Almeno così spero. Un esempio? I libri, almeno per me. E’ vero, esistono gli e-book, sono pratici, comodi per un viaggio… ma leggere davanti ad uno schermo non ti potrà mai dare le stesse sensazioni della lettura cartacea di un libro. Il libro lo puoi sentire, lo puoi assaporare con l’animo, puoi annusare il buon odore della carta e dell’inchiostro mentre giri le pagine. Io ultimamente preferisco i libri ai film perché fanno lavorare la mente, in un film hai le immagini, i discorsi ecc… non puoi immaginarti niente, invece un libro è composto solamente da parole che all’ apparenza sembrano innocue, ma il bello inizia appena cominci a leggere; è li che ti si apre un mondo fantastico e spettacolare, lì sei tu a scegliere l’aspetto dei personaggi. Il libro ti aiuta solo con una storia, il resto lo devi fare tu, questo è il motivo principale del perché mi piace la lettura. In passato non leggevo quasi mai, anzi mai, la mia passione per la lettura è iniziata quest’anno, dopo un viaggio con i miei genitori a Cracovia. L’idea di andare è stata mia, ci sono voluto andare per capire fino a che punto può arrivare la crudeltà dell’uomo. Durante il viaggio ho visitato i campi di concentramento/sterminio di Auschwitz e Birkenau e per approfondire ciò che avevo visto ho comprato due libri che raccontano la struttura e la vita terribile dei campi. Ho acquistato anche “Il diario di Anna Frank” e un altro libro “Un comandante ad Auschwitz”. Il diario di Anna Frank è molto bello, quando lo inizi a leggere non puoi lasciarlo, diventa quasi un obbligo morale terminarlo, come fosse un testimone che passa, da Anna a me. Leggere mi ha fatto attraversare la storia, con il libro ero ad Auschwitz e Birkenau, ero in quella soffitta mi alzavo e mi muovevo senza far rumore. Girare le pagine era come il trascorrere dei giorni. Bello e terribile insieme. Un po’ rimpiango di aver scoperto così tardi la lettura, in passato li leggevo solamente perché venivo obbligato, ora leggo perché ho scoperto la bellezza del leggere. Leggere mi fa sentire libero e, a seconda del libro, anche spensierato. Fortuna che ho capito in tempo l’importanza della lettura! Quindi, ora posso dire che per quanto possa essere efficace e straordinaria la tecnologia, questa non potrà mai sostituire quella terra perennemente inesplorata che è la lettura.
Francesco Bartolucci, III AFM